martedì 11 dicembre 2007

Astratto


Ci sono giorni in cui quasi sarebbe meglio trattenere tutta l’emozione fino a scoppiare all'interno in quel vortice di vita. Non aveva neanche senso parlarne con qualcuno, era la vita così, che ci volevi fare? Avevano parlato di chimica, di cuore, di sentimenti e niente era riuscito a descrivere quell’immensa catastrofe di emozioni di un momento. Avevo deciso di vivere, comunque godendo delle benedizioni che la vita all’improvviso sapeva regalare. Non c’era playstation che teneva, né macchina di lusso né denaro contante, non c’era squadra di calcio né laurea con 110 e lode. Quando arrivava c’era solo il silenzio..è una gioia indescrivibile..Voltando le spalle alla fine del viaggio non sarebbe rimasto nulla di tutto quello che si era potuto invidiare in un momento di debolezza..c’era solo un modo per vivere in eterno.."l’importante sarebbe stato impegnarsi per non dimenticarlo", mi ero detto.

Gandhi

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lunedì 10 dicembre 2007

Semplicemente Incredibile

Incommentabile!

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domenica 2 dicembre 2007

Di che morte morire

L’unico momento della giornata in cui riuscivo a sentirmi veramente un giornalista era quando afferrato il malloppo delle agenzie, prima di uscire, lo sbattevo due tre volte contro la scrivania per metterlo in ordine, guadando fisso lo schermo del computer. Per il resto avevo preso completamente coscienza di essere un burattino nelle mani dell’informazione e non solo. La notizia che le donne preferivano tradire in ufficio non era stata certo di conforto, visto che la mia lavorava con cinque uomini all'interno. Nella vita c'era solo una cosa più dura dell'essere lasciati dalla propria ragazza, voltarsi e rendersi conto che era l'unica disposta a dartela. Ma questi erano solo e soltanto dettagli. Avevo pensato mille volte a come mi sarebbe piaciuto morire e l'idea migliore mi sembrava quella di svenire e mischiarmi con la terra, qui a Roma sarei dovuto essere così fortunato da svenire per l'ultima volta in un'aiuola spartitraffico. Possibilmente svenirci mentre mi ci trovavo, seppur per caso, messo ben dritto sopra..e qualcosa mi diceva fosse abbastanza improbabile. La cosa che proprio non mi sarebbe andata giù sarebbe stata morire affogato da un pezzo di arrosto per quel mio schifosissimo vizio di mangiare troppo alla svelta, morire sulle strisce mentre aiuto una vecchietta ad attraversare o morire di paura per lo scherzo di qualche imbecille. Per il resto mi ero accordato abbastanza bene con l'inquilino del piano di sopra.

Sette anni di purgatorio e paradiso per il resto dei tuoi giorni
mi aveva proposto se avessi mantenuto le promesse fatte a letto prima di dormire. Ed avevo accettao con garbo. Daltronde se c'era una persona con cui avrei voluto parlare faccia a faccia era proprio quella, e dopo una vita ad aspettare, sette anni di purgatorio sarebbero volati senza nessun problema. L'impressione che girovagava per la testa era che se anche fossi morto di una morte gloriosa, con funerali di Stato e ignorato da Studio Aperto, affacciandomi dal paradiso e ripercorrendo i giorni vissuti, in un modo o nell'altro, guardandomi dall'alto..sempre un pirla mi sarei potuto sentire. Amen

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