giovedì 27 agosto 2009

Heaven out of hell (Ciao Gandhinews)


Secondo me dovrebbero rassicurarmi sulla reincarnazione

Le notti insonni e i risvegli agitati, il corpo che non trova pace sul materasso prima di dormire, secondo me se qualcuno mi rassicurasse sulla reincarnazione...

Il dolore sveglia i sensi

Non sarà l’ultimo grido tifare per il sole che tenta l’alba ostacolato dalle nuvole alle sei e mezza del mattino ma non ho mai detto di seguire le mode, e comunque avevamo appuntamento

Scambio camicie usate con Angelo, compro magliette indossate da Cadau, calzo scarpe che mi tengono caldi i piedi, non ho mai detto di seguire le mode

Certe persone vogliono farti credere che le favole non esistono, se loro non ci credono non significa che non esistono

Al mattino, molto presto, ho pensato che ogni vita dovrebbe avere una missione, ogni giorno dovrebbe avere una missione

Ho provato a pensare a dei progetti, a qualcosa che potesse farmi sentire realizzato, mi piace quando sorridono le persone, quando sono se stesse e non si sforzano di essere ciò che non sono

Ho deciso che nella vita voglio camminare, che se qualcuno non capisce non significa che sto sbagliando, forse non riesce a guardare la cosa dal mio punto di vista, non per forza sto sbagliando..

Ho deciso che se sbaglio e lo faccio in buona fede mi posso perdonare, in buona fede però devo sbagliare per perdonarmi, niente trucchi e niente inganni, in buona fede posso riderci sopra, ridere di me stesso

Ho deciso che posso crescere, ma le condizioni le detto io, nessuno pensi di decidere come devo crescere

Mi dispiace per alcune persone perse durante il cammino. Ci tenevo a certe persone perdute durante il cammino. Non posso tornare a prendere certe persone perdute per la via, non si sono perdute, hanno volutamente cambiato direzione, era comunque bello chiacchierare con loro certe sere

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sabato 15 agosto 2009

Ferracosa?


Non ho mai capito cosa si festeggia a ferragosto, metà mese?

Sono sette anni che non la vedo e non mi parla e ci sbatto sopra in un posto che nelle sere in cui immaginavo il nostro futuro incontro neanche esisteva ancora

Allora per forza di cose che l’incontro immaginario era sbagliato. Colto in fallo, me la prendo con il mio quinto senso e mezzo, vado via e provo a rincontrarla in modo più consono a come lo avevo immaginato,

Niente, sempre lo stesso effetto, lo stesso non effetto

A lui neanche devo stare così simpatico. Un messaggio, mi dice di un messaggio di sette anni prima che mica lo aveva gradito, volevo fare l’amore con lei e sposarla, sogni di un ventenne ubriaco non corrisposti dal ragazzo della ventenne a cui li aveva confidati

Capisco che certi incontri troppo pensati quando si scontrano con la realtà sono molto meno affascinanti, provo a farmene una ragione

Non è altro che una gnometta con il gusto per le cose semplici, sempre meglio della gargamella con l’hobby di amplificare problemi inesistenti, penso, ma poi alla fine, come al solito giustificherò l’ingiustificabile?

Penso al prossimo incontro riservato dal destino e mi ritrovo deluso prima ancora di trovar mici all’interno

Un locale, un tavolino, lei con il suo lui, sguardi che si incontrano e indifferenza assoluta, niente di niente, apatia, io non invidio lui, lei non invidia me né la mia vita, nè ricordi né rimpianti, tutto troppo breve, tutto troppo veloce, la moda è vivere l’attimo fine a se stesso

Meno male che Angioletta mi ha fatto Giovanni

Allora quando passa lei e mi porta via ci vado senza batter ciglio, sette anni ad aspettare poi mi dimentico anche di salutarla quell’altra, o forse mi sto solo adattando alla moda

Biologicamente non ho più di ventitré anni, quando me lo dicono ringrazio Dio, Mezza Penna altrimenti mai l’avrei potuta conoscere, sono l’unico al mondo ad essersi creato la sua gnoma a proprio piacimento

Un genio

O forse c’è che non mi voglio adattare a certe mode

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lunedì 3 agosto 2009

Domenica


La guardo e rido, curva le spalle e alza le mani, non capisce cos’è che mi fa tanto ridere. Chiude l’occhio poi balza in piedi all’improvviso, si lascia cadere con le gambe incrociate, porta le mani ai fianchi e dice che mi deve parlare

- Sono la prima di cui ti sei innamorato? –

Zeo entra in roulotte senza bussare, siede sul letto di fronte, fa un tiro di Benson blu e dice la sua

- Bah zoccole –
- Sempre fine tu –
- Come la vogliamo chiamare quella che.. –
- Non la vogliamo chiamare –
- Ecco appunto, si innamora sempre di gente inutile vedi? -
- Io non sono inutile – dice Mezza Penna seria
- Le altre dicevo – precisa Zeo – le altre stavo dicendo – e continua a fumare, poi esce e si sdraia al sole

Penna non si dimentica mai delle domande che fa, mai finchè non ha ottenuto una risposta – Mica mi ha soddisfatto Zeo, io ho chiesto a te, sono la prima di cui ti sei innamorato? –

Entra Giovanni schivando l’ultimo sasso che gli ha lanciato Zeo dalla sua sdraio – Si, si è innamorato, te lo dico io se lo vuoi sapere puoi chiedere a me, mi sono appena nominato suo segretario, stava insieme alle ragazze degli amici, poi alle parenti, poi ad altre, non lo so, devo consutare il mio archivio, ora non mi ricordo –

- Io ho chiesto se era innamorato, non con chi stava –
- E io ho risposto con chi stava e non se era innamorato, da questo momento sono il suo avvocato con mansioni di segretariato, qualsiasi cosa puoi rivolgerti a me, la parcella ti arriverà direttamente a casa – si specchia, tira il ciuffo da un parte ed esce dicendo che sta andando a conquistare il mondo

Mezza Penna non dimentica mai le domande, mai fino a quando non ha ottenuto una risposta che ritiene esaustiva, soffia sul ciuffo che le ricade immediatamente davanti all’occhio grande e vispo come quello di una bambina – Allora? Mi vuoi rispondere o no? Ti sembra una domanda inutile? Lo sarebbe stata se t’avessi chiesto se sono io quella che ami di più, ma non te l’ho chiesto, lo so già, si vede, pendi dalle mie labbra, mi rispondi? Allora? Se non mi rispondi esco fuori nuda, hai paura? Sto perdendo la pazienza – mi sorride ed esce

- Zeoo? Le vuoi vedere la tetta più bella di tutta la costa? –

Dovrai aspettare il prossimo ricatto allora Zeo, mi dispiace, sento che il tuo amico sta cedendo, sento che il tuo amico presto sarà pronto a parlare – torna dentro e mi guarda come in attesa. Finisco di mangiare il fico che ho raccolto stamattina poi esco fuori e lei mi segue, so che non mollerà, so che non mollerà fino a quando non le dirò la verità, che la stavo aspettando, stagioni intere ad aspettare di incontrare Mezza Penna, una vita ad aspettare Mezza Penna per partire questo settembre, andare via e vedere cosa succede

- Ma la signora che passava le sere con il pupazzo con il tuo viso e uno spillo a fare riti voodoo l’hai più sentita? No perché se la senti dille che deve avere sbagliato pupazzo, tutte a me le sfighe quest’estate, è la terza volta che buco porca puttana, la terza volta – dice Zeo
- La terza volta? Io ho un collega che ha furia di bucare lo volevano portare in comunità. Ti lamenti sempre, andiamo a pescare? Lascia la gazzetta e vieni con me a pescare ti prego, smetti di bucare, vieni a pescare con me –
- Stai rischiando Giovà–

Zeo si alza e lo insegue, si buttano a terra, si azzuffano poi li vedo allontanarsi verso la spiaggia. Mezza Penna si è addormentata sotto l’ulivo, la lascio dormire e vado verso di loro.
- Sono la prima? - non ho ancora varcato il cancello

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