L’unico momento della giornata in cui riuscivo a sentirmi veramente un giornalista era quando afferrato il malloppo delle agenzie, prima di uscire, lo sbattevo due tre volte contro la scrivania per metterlo in ordine, guadando fisso lo schermo del computer. Per il resto avevo preso completamente coscienza di essere un burattino nelle mani dell’informazione e non solo. La notizia che le donne preferivano tradire in ufficio non era stata certo di conforto, visto che la mia lavorava con cinque uomini all'interno. Nella vita c'era solo una cosa più dura dell'essere lasciati dalla propria ragazza, voltarsi e rendersi conto che era l'unica disposta a dartela. Ma questi erano solo e soltanto dettagli. Avevo pensato mille volte a come mi sarebbe piaciuto morire e l'idea migliore mi sembrava quella di svenire e mischiarmi con la terra, qui a Roma sarei dovuto essere così fortunato da svenire per l'ultima volta in un'aiuola spartitraffico. Possibilmente svenirci mentre mi ci trovavo, seppur per caso, messo ben dritto sopra..e qualcosa mi diceva fosse abbastanza improbabile. La cosa che proprio non mi sarebbe andata giù sarebbe stata morire affogato da un pezzo di arrosto per quel mio schifosissimo vizio di mangiare troppo alla svelta, morire sulle strisce mentre aiuto una vecchietta ad attraversare o morire di paura per lo scherzo di qualche imbecille. Per il resto mi ero accordato abbastanza bene con l'inquilino del piano di sopra. Sette anni di purgatorio e paradiso per il resto dei tuoi giorni
mi aveva proposto se avessi mantenuto le promesse fatte a letto prima di dormire. Ed avevo accettao con garbo. Daltronde se c'era una persona con cui avrei voluto parlare faccia a faccia era proprio quella, e dopo una vita ad aspettare, sette anni di purgatorio sarebbero volati senza nessun problema. L'impressione che girovagava per la testa era che se anche fossi morto di una morte gloriosa, con funerali di Stato e ignorato da Studio Aperto, affacciandomi dal paradiso e ripercorrendo i giorni vissuti, in un modo o nell'altro, guardandomi dall'alto..sempre un pirla mi sarei potuto sentire. Amen
domenica 2 dicembre 2007
Di che morte morire
Pubblicato da Gandhi alle 18:26
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
13 commenti:
...non lo so ancora, ti ho già detto come,cosa, quando e perchè!!?!?!?! :-) ed è solo il 2 di dicembre... bacio
ciau
martu
p.s. nota che voglia di scrivere!!!
Mi raccomando mercoledi vienimi a prendere poi delle vacanze parliamo qnd non c9i sente nessuno....
Ciao carissimo,
ma che vuoi fare della tua vita? come stai? io vorrei ancora andare una volta a sciare con te...che ne dici?
bacio
chiara
Sgnaccheronaaaa. Ma Chiara Chiara di Konad Konad? Non t'è bastato avermi visto rotolare per le montagne ghiacciate con tuo suocero che mi insultava nel tentativo di spronarmi a stare in piedi?
...e io sto morendo con te....
Restando in tema: io non ho programmi. Cmq qualsiasi cosa farò sarà entro i confini dell'isola, per varie ragioni. Anche se dovessi passar Capodanno a casa da sola. L'importante è ke finisca qst anno di merda!
Evviva il buonumore
Ke fanno ad Alghero qst anno? Su Internet nn trovo nulla...
Grazie per la mail Marta. Ma tanto c'è tempo...
oh ,ma non sara ora d'aggiornarlo sto blog???
bLEAH FAI SCHIF0
Ma se ieri non mi funzionava Internet
Ma oggi sì ;-)
Come va nella città Eterna?
Qui ci sono i pinguini per strada...
Tra 10 giorni di nuovo a casa.
Giovà nn scendi neanke a Natale?
Mi sa manco oggi..mò sono a lavoro..cmq quando torno provo che ho un reportage su Giovanni a dir poco interessante. Javad scende il 21 mi sa...io il 20 whit Luisa...
Posta un commento