Ho pensato a te. Non te l ho detto ma probabilmente qualche volta l hai capito dal tono della voce. Volevo dirti anche delle altre cose ma non ci sono riuscito e allora o virato discorso approfittando del vento favorevole sulla lingua umida e poco impacciata. Parlavo di stagioni ma pensavo a tutt’altro e per far in modo che non ti rendessi conto della mia distrazione ogni tanto ci mettevo un cenno con la voce in mezzo cosicché potessi sembrare attento. I pensieri s’intrecciano e si confondono senza logica, ma è proprio questo che succede a volte. Mi si accavallano i pensieri, poi mi sveglio lucido e mi rendo conto che non è male neanche quando si scorticano l’un con l’altro. Nessuno ha detto che la cosa non possa migliorare. Ma ci vuole del tempo. Impegno. Bisogna imparare. Ma a volte mi sembra proprio impossibile. O forse mi sembra bello pensare sia impossibile. Il caos. E’ un po’ come i bimbi quando affascinati da qualcosa sorridono all’improvviso e cercano di descriverla emozionati, senza respiro, con gesti semplici e grandi insieme. Son bimbi loro. Come guardare la televisione spenta e immaginarci dentro quello che ci si vuole. Che catastrofe. In tutto stò casino dimenticavo il motivo per cui mi ero messo a scrivere all’improvviso, che se sorridi tu.. sorride il mondo..
venerdì 9 maggio 2008
La grotta
Pubblicato da Gandhi alle 23:23
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
sogno o son desto?blog aggiornato..miracolo...grande gandhi:)))
Grazie...
PS=Complimenti per l'immagine. E, naturalmente, anche per il post.
Il Gandhi che ho sempre pensato l'ho visto poco tempo fa in una pizzeria a scartare il mais dalla panna...con moglie in forma al seguito..
ti voglio bene swoz!
grazie per il post....
Ma te vuoi fare il giornalista?
Manco lo spazzino ti farei fare...non sai usare un microfono x pc burriccu
...manco un paio di giorni e aggiorni il blog!!! grazie gandhiii...bel post!
martu
Posta un commento