Alle 2:41 ho acceso l’abat jour e il computer e word e ho iniziato a scrivere. Erano quasi due ore che provavo a dormire ma niente, il cuore sembrava mi fosse scivolato sotto, come una tazzina dal vassoio, finito accanto all’ombelico ha iniziato a pulsare forte, bum bum faceva il cuore forte e ci ho avvicinato la mano e l’ho sentito ancora bum bum e non riuscivo a dormire e ho acceso l’abat jour che non avevo sonno e mi sono messo a scrivere.
Ero partito dal sopracciglio con l’indice e avevo esplorato il viso e il naso e labbro labbro mento avevo attraversato il collo spalla e fianco intorno al seno fino all’ombelico il centro, l’ombelico e avevo seguito il dito con le labbra. Lei dormiva, niente eros in quel gioco, avevo solo voglia di farlo, se avessi avuto una macchinina in mano anziché l’indice e le labbra avrei fatto viaggiare quella lungo quell’autostrada di carne fino al centro, l’ombelico. Non l’avevo la macchinina, mi era rimasta la fantasia, era notte fonda e lei dormiva e non avevo sonno, mi si accavallavano i pensieri, non brutti, pensieri e basta, uno sull’altro – Ma che cazzo non dormi – mi avrebbe detto se si fosse svegliata ma per fortuna dormiva un sonno profondo.
Inspirava e espirava regolarmente, uno dietro l’altro i respiri come un orologio perfettamente funzionante, avevo sentito il cuore, batteva leggero leggero, assonnato pure il cuore, riposava e io non avevo sonno.
Fosse stata un’altra me lo avrebbe detto – Che problemi hai? – non avrebbe capito i miei zero problemi, solo poco sonno e voglia di giocare come fossero le quattro del pomeriggio e avessi finito i compiti – Fammi vedere il diario – mi diceva mia madre – ma il diario lo gestivo io per cui alle quattro del pomeriggio niente compiti e avevo voglia di giocare anche se la notte quasi andava verso il mattino e lei dormiva e altre non avrebbero capito e questo post sembra scritto da un’impasticcato – Di vigorsol mi sono fatto, vigorsol è un bicchiere di vino bianco – rispondo a chi se lo è domandato. Ho sentito il letto sotto di me ma non avevo sonno, due messaggi tre confusi e sinceri e innocui e divertenti a chi sa capire il gioco e mi ero ritrovato a scrivere un post incomprensibile. Solo Doris avrebbe potuto capire, lei e pochi altri stavolta.
Cantava Boa Sorte Vanessa Da Mata e Ben Harper Boa sorte cantavano insieme e le dita scivolavano sulla tastiera e cantavano Boa Sorte Vanessa Da Mata e Ben Harper e speravo non lo svegliassero il mio coinquilino assonnato, che lavora lui e dorme la notte non cazzeggia come sto facendo io e stavo meglio, aspettavo il sonno e lui si faceva desiderare come una prima donna, il sonno e lo aspettavamo sereni io e la fantasia, insieme a quest'ora.
Sogni d’oro
giovedì 26 marzo 2009
Buona Notte
Pubblicato da Gandhi alle 03:11
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3 commenti:
ecco qui la rivista. scaricati il pdf cosi la sfogli meglio. I miei amici sono lucatti e treleani.....lucatti è colui che ha inventato il verbosometro, ovvero lo strumento che misura la difficoltà del suo linguaggio
http://www.finzionimagazine.it/
Grazie Dè
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