mercoledì 13 febbraio 2008

Viaggio


Niente di più semplice. Dal vederla da sopra il cielo a sprofondare sotto gli inferi era questione di un attimo. E ci si risvegliava sorpresi all’improvviso come quella volta in cui, respirando poggiati al mondo, si rimaneva in quella sottilissima striscia tra la pioggia violenta e il limpido del cielo. Troppo facile vedere il buio affogati sotto l’acqua, troppo semplice veder la luce sotto il sole che t’abbaglia. Erano nubi nere e luce immensa, diluvio funesto e terra arida, coraggio e desolazione, distrazione e confusione. Avevo provato a respirare soffocato dalla polvere che mi trovavo a pestare incautamente, tra sorrisi , lacrime speranze, passioni e nodi alla gola. Il viaggio era zeppo di fermate e tra un binario e l’altro quel gran treno si doveva pur fermare. Tra mille dubbi l’unica certezza rimaneva che il tragitto da qualche parte era comunque scritto e le tappe in gran parte decise da chissà chi e chissà perché. Si trattava di scendere un attimo, osservare la stazione, prenderne atto e sorriderle comunque che scavando e scavando un motivo ci doveva comunque essere stato. Non centravano i lavori stavolta, nè le carriere né le villette con giardino 7 camere 3 bagni e il pavimento in marmo. Aveva senso solo se scendendo ti fermavi un attimo, la osservavi con attenzione, le sorridevi in faccia e continuavi a cercare testardo, sicuro che prima o poi, in qualche modo un senso sarebbe comunque venuto fuori..

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Presa dalla frenesia ed eternamente impegnata ed economizzare i tempi, sempre e comunque, ero scesa di corsa dal mio treno ed ero balzata rapidamente sul prossimo convoglio. Ma, chissà, forse distratta da un minuscolo dettaglio (due occhi lucenti, 2 mani intrecciate, il sorriso di un bimbo o la carezza amorevole di una madre) era mancata la giusta perizia. Una corsa verso il mio posto e uno sguardo al finestrino per osservare il paesaggio cn un po' di curiosità e anche un po' di confusione. E dopo quei mille km, la scoperta: avevo preso il treno sbagliato! E così mi trovo lungo un percorso a cui nn appartengo, nella speranza di ritrovare, in una delle mille stazioni cui approderò, il vagone giusto e riprendere il mio viaggio da dove lo avevo interrotto.
Quanto dovrò aspettare?

Webstorm ha detto...

complimenti per la foto e per il post

Anonimo ha detto...

ciao gandhi! mi manchi sti giorni , mi mancate un pò tutti voi ... da un bacio ad elena da parte mia!

Gandhi ha detto...

Anche io ho voglia di vederti Guagliò

Anonimo ha detto...

Minchia tu ti droghi e scrivi cose sconvolte e doris ti da corda...

Qnd vieni ti frusto

Anonimo ha detto...

Ma se guardi solo le figure Rutto

Anonimo ha detto...

E tu mandi gli sms e qndo ti scrivo nn mi rispondi...

Anonimo ha detto...

eh eh ti piacerebbe che guardassi solo le figure....sono uno dei pochi che legge i tuoi deliri invece...

chupa


@ do':se sono a lavoro ogni tanto scoppia qlcosa poi mi dimentico in mezzo al casino

Alessandro Bressan ha detto...

Ohhh quasi quasi non torno. Ti devo un sacco di soldi!! Haha, dai torno altrimenti Elena ti sfratta.