venerdì 7 marzo 2008

Il ragnetto sul soffitto


Certo di peggio poteva esserci soltanto la castrazione. L’infezione al testicolo lo costringeva a rimandare i già poco frequenti rapporti sessuali, a stoppare durante le feste le fanciulle intenzionate a tastare con mano la consistenza del marsupio ed annullare le abitudinarie Pippe di mattina pomeriggio e sera. L’inferno per chi la sera registrava le videotelefonate erotiche di TeleNova per non perdere i Filmissimi di AntennaTre con la Fenech e Lino Banfi. Avevo deciso di aiutarlo, in qualche modo, infilandogli le manette ei polsi e costringendolo al legame forzato col divano e la tv accesa su RaiUno, certo che tra Clerici, Cucuzza Giurato e la Santa donna di Domenica In i pensieri erotici potessero dissolversi come il fumo al vento. L’unica cosa che avevo deciso di rimandare nella giornata era l’incontro con il coinquilino del piano di sopra, così l’avevo pregato tra un sorriso e un occhiolino di evitare la chiamata che tra una cosa e l’altra comunque prima o dopo sarei comunque dovuto andare a trovarlo. E aveva annuito. La primavera più che l’Eros stava portando pruriginose allergie curabili con un bagnoschiuma da 7 millilitri e 27 euroa confezione che avevo deciso di lasciare in farmacia. “Mi costa meno investire nella ricerca” avevo pensato di rispondere e mi ero dileguato nel nulla. Il motorino che si accende al primo colpo, la spazzatura scesa magicamente da sola nel cassonetto, la bolletta del gas che tardava ad arrivare mi avevano fatto pensare ad una giornata di quelle indimenticabili. Con le temperature ad accarezzare lo Zero passavo dai 10 ai 15 minuti con le mani a pomiciare l’un l’altra sotto il getto dell’acqua calda, dimenticando a volte di avere inboccato la via del gabinetto solo ed esclusivamente per lavarmi quel viso provato da una notte di sogni e speranze. “Dove ha intenzione di andare signor Schirru senza un euro?” E avevo deciso di accomodarmi comodamente a casa, bere acqua del rubinetto, mangiare briciole di pane e sorridere di quel ragnetto che senza pagare un sub-affitto aveva deciso di metter su un monolocale dentro la mia stanza, piano piano, in silenzio, con il desiderio soltanto di non disturbare e di non essere disturbato. Le possibilità rimanevano due: O una doccia fredda gli avrebbe fatto capire chi porta i pantaloni in casa o un po’ di aria dalla finestra spalancata gli avrebbe aperto la via verso nuovi orizzonti e nuove mete. “Si porti dietro anche il suo Monolocale” Avevo imprecato decidendo poi di lasciare la responsabilità del gesto a quella donna delle pulizie che aumentava il prezzo delle sue prestazioni in maniera inversamente proporzionale al tempo in cui sta in casa a pulire. E mi ero adagiato a osservare. Le nuvole scure, il cielo abbinato, le signorine a cazzeggiare di sotto mi facevano pensare che il tempo si era fermato milioni di anni fa e nessuno si era accorto, distratto da un ragno appeso sul soffitto, nella speranza di non essere osservato.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

bastardo !! lascia che si riprende il
fragolone e poi te faccio vedè!!

strunz

Anonimo ha detto...

;-)Hai apprezzato il mio Anonimato?

Anonimo ha detto...

Anche a me tarda ad arrivar la bolletta del gas. Smp colpa delle Poste...
Donna delle pulizie... I 5 anni a Milano, anziché in una psicologa mi stanno trasformando in una colf. E in qst gg mi girerebbero + del solito se le avessi, con o senza infezione...

Anonimo ha detto...

la mia donna delle pulizie è morta d'infarto entrando a casa

Anonimo ha detto...

l'altra notte mentre stavo per andare a dormire,ho visto lo stesso ragno camminare sul soffitto della mia stanza.ho preso la scopa,l'ho pressato,l'ho fatto rimanere tra i suoi aculei,sono andato in corridoio,l'ho pregato di scendere,e poi fragorosamente l'ho pestato con la medesima.è morto pochi secondi dopo.coinquilini in piu non ne voglio avere in casa.Ancora non mi sono pentito del gesto.

Anonimo ha detto...

mi piace il soffitto ... anche con un ragnetto