martedì 3 giugno 2008

E che caso


Avevo sculettato fino al lavello sporco della cucina, mi ero consigliato ad alta voce “Concentrati e non urlare” e avevo girato la parte superiore della Moka sentendo già prima ancora di metterlo nel fuoco l’odore del caffè un po’ annacquato che ero solito farmi al mattino. Ero solito tenermi in movimento, mentre il caffè tentava faticosamente di risalire la caffettiera, alzando frettolosamente la tavoletta dello sconfusionato cesso e facendoci rilassatamente pipì prima di far pattinare nevroticamente i piedi nudi sopra il pavimento che mi riportava laddove il caffè da qualche secondo aveva avuto il primo incontro ravvicinato con i fornelli infuocati. Non odiavo i testimoni di Geova che una volta ogni 5-6 mattine suonavano sbadatamente al mio citofono:
- Chi è?
- Senta Dio porterà alla salvezza il mondo?
- Mi dispiace è un po’ che non lo sento
- Siamo venuti a testimoniare l’amore che Dio ci ha concesso in questa vita terrena
- La ringrazio per l’informazione ma ho il caffè che mi sta improvvisamente facendo effetto, potrebbe passare la settimana prossima?
E puntualmente ripassavano. Ma li avrà assunti Dio in persona? Avevo avuto l’impressione tutto avesse le radici nel caso. Chi nasceva tra cattolici spesso amava Dio e si giustificava direttamente con lui per ogni peccato commesso. Una pacca sulla spalla e via, amici come prima. Chi nasceva tra i testimoni di Geova presto si trovava porta a porta a svendere la Bibbia. Chi nasceva tra Maria de Filippi cresceva con la cintura DeG a sorreggere i pantaloni, chi nasceva tra gli Integralisti con la cintura di tritolo a sorreggere le proprie idee. Non che le cose fossero esattamente uguali, ma qualche volta si scambiassero le cinture per sbaglio tronisti e integralisti ci faremmo un sacco di risate. La casa era estremamente pulita. Per qualche strano motivo con la casa in disordine i miei pensieri si facevano ancora più confusi, con l’ordine intorno vivevo sprazzi di lucidità inconsueta. Così mi affrettavo a rimettere tutto meravigliosamente in disordine: che bella la vita, quando non ci capisci niente. Auguri Guagliò

3 commenti:

Alessandro Bressan ha detto...

In questi giorni di mia assenza cerca di tenere d'occhio la Lumsa...a buon intenditore poche parole...hahah

Anonimo ha detto...

oh ma come eri conciato?
Sembri Fonzie

Alessandro Bressan ha detto...

Senti se mi dai le password aggiorno sto blog....