mercoledì 14 maggio 2008

Infumocidio


Non avevo nessuna intenzione di dirle di si, assolutamente, ma non avevo saputo dire di no. Avevo acceso l’unica sigaretta del pacchetto nonostante m’avesse pregato insistentemente di non darle fuoco. Per dispetto l’avevo accesa, gettata a terra a metà e schiacciata con il tacco della scarpa con una cattiveria mai mostrata prima. O lei o il polmone mi ero promesso. Ed evidentemente avevo scelto lei. “Maledetta Marlboro” le avevo sussurrato guardandola un ultima volta con disprezzo mentre il vento la portava via, in un ultimo lungo viaggio, prima che il primo attentissimo operatore ecologico la consegnasse dalla scopa alla paletta e dal furgone all’inceneritore per la cremazione finale. Avevo proseguito il mio cammino attraverso strade asfaltate con motociclisti asfaltati da utilitarie asfaltanti e conducenti frettolosi. “Si sarà fatto male?” Mentre luce verde e clacson impietosi non lasciavano al mio cervello il tempo di elaborare una risposta decente. Niente lasciato al caso. Qualcuno aveva previsto tutto, si era solo dimenticato di avvisarmi. Avevo imboccato la via cosciente di poter fare un Infumocidio. Quattro euro e spiccioli per 20 giovani, ansimanti, bastardissime sigarette. Avevo scartato il pacchetto con cura. La plastica, poi il cartoncino e le avevo guardate a lungo. E io guardavo loro mentre loro osservavano me. E loro guardavano me mentre io guardavo loro. Loro guardavano me mentre io guardavo il tabaccaio “Mi dia anche un accendino” avevo detto serio “quello che costa meno” avevo aggiunto deciso prima di scappare lontano, dove un attentissimo operatore ecologico le avrebbe consegnate dalla scopa alla paletta e dal furgone all’inceneritore per la cremazione finale. Poi mi ero lavato i denti e per rispetto alla mentadent avevo addentato una mela verde e mi ero sorriso allo specchio prima di crollare in un sonno profondo..Sogni d'oro a tutti..

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, direi che è l'unico delitto che merita un premio anziché una condanna. Anche perché il condannato è sempre chi ha il controllo. E, in qst caso, non è l'uomo, sebbene si beva un mare di bugie e trovi mille scuse per continuare imperterrito la dipendenza...
Ingenuo.

Anonimo ha detto...

TANTI AUGURI A TE!!!TANTI AUGURI A TEEEEE TANTI AUGURI GANDHINO TANTI AUGURI A TEEEE!!!UN BACIO MARTU

Anonimo ha detto...

O ma sei vivo? Dacci un segno!