venerdì 1 agosto 2008

Sotto il segno del sogno




Va bene lo ammetto, il fisico non è certo quello di una volta. Una volta, se possibile, era anche peggio mentre ancheggiavo tra un palleggio e una rovesciata sulla spiaggia. Correvo, certo, anche e soprattutto se c'era da scappare da qualche calcio volante di Spantega. Io avevo comunque poche gambe, lui aveva per fortuna pochissimo fiato e così me la cavavo, a volte. I giorni ad aspettare che Bari Sardo si popolasse erano passati sotto il segno di un tempo perduto nei sogni, come da bambini, che un giorno le cose potessero cambiare. Il futuro sembra radioso fino a che non ci si mette un piede dentro, allora c'era da rimboccarsi le maniche e provocare il presente. Avevo cavalcato Jimmy e lei aveva trottato su strade male asfaltate e sentieri immersi nel nulla. L'idea di un uomo alto quanto un lavandino, sporco e sudicio, silenzioso e rude con in mano una mammella piena di latte di una pecora bianca a chiazze nere in mezzo a migliaia di palline di merda di centinaia di pecorelle belanti e accaldate. - Questo credono di trovare alcuni turisti - penso mentre costeggio Nuraghi ancora in piedi mete di Indiana Jones milanesi in cerca di tesori mai trovati. Sono naufragato in quest'isola dopo nove mesi di nuotate dentro il ventre di mia madre. Sono naufragato in quest'isola e mi ci sono affezionato. Non perchè sia un paradiso, solo perché ci sono naufragato e cresciuto. L’ho odiata a volte, mi è sembrata piccola, arida. Ma quando son tornato mi son sentito a casa. Non per la natura incontaminata ma perché ci ero naufragato tanti anni prima. Jimmy mi porta lontano, in discesa sfiora i 107 km orari e balla, balla, cazzo quanto balla da una parte all’altra in balia del vento e della velocità mentre autocarri e volpi e mi sorpassano con una stabilità che mi sembra di non avere mai conosciuto dentro questa scatola. Jimmy balla e inizio a sentire un odorino di bruciato mentre costeggio spiagge bellissime testimoni di inverni lunghissimi e monotoni in mesi in cui Milano e Bergamo producono soldi e programmano vacanze sulle spiagge affacciate su mari splendidi e bianchi. I mari sono splendidi e bianchi. Le spiagge grandi e pulite. I sardi sudici e bassi. I maialetti arrosto. Le pecore tante. Nessuno li ha sporcati i mari di questa dannata isola senza giovani nei lunghi monotoni inverni. Jimmy accosta un attimo, siamo quasi arrivati. Il tempo di una pipì tra erbacce secche, poi ripartiamo. Direzione Fertilia. Calippo atterrerà lì. La carico in macchine e le dò un buffetto sulla guancia. Jimmy è stanca, sente il peso delle valige posate nel sedile di dietro. Le bagno un po’ il vetro anteriore per rinfrescarla. Poi la incoraggio. Abbiamo alcuni giorni ancora davanti a noi. Poi si torna a sognare, a Barisardo, che le cose un giorno possano cambiare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentornati! A stasera...

Alessandro Bressan ha detto...

La tua jimmy tiene botta, la mia Golfetta è un pò triste perchè l'ho tradita con Graziella, (la mia bicicletta che si chiama così ma non è una graziella e ci tiene a sottolinearlo perchè lei è quasi da corsa)...speriamo che continui ad andare in moto quando troverò degli euro da scambiare con benzina!

Alessandro Bressan ha detto...

P.S. Devi cambiare le pile all'orologio a destra perchè va in dietro di due ore...