lunedì 24 novembre 2008

Emy


Il cielo è splendido, dipinto di colori che al di la del mare trovi solo negli enormi cartelloni pubblicitari che dall’alto controllano la città. Ma non è il cielo che sono venuto a riprendermi. Io morboso pastore di una morbosa storia d’amore che come un gregge tutte le mattine ho portato a respirare in attesa di mangiare della carne di cui non ho mai sentito il sapore.

- Bentornato – mi dice Emy mentre le tiro la coda morbida sulle spalle. Ho ancora gli occhi gonfi dopo la notte insonne in balia di onde fastidiose ed eccitanti.

- La mia non era paura ma prudenza. Da addormentato non so nuotare -.


Poi mi bacia timida sulla guancia e torna alle sue cose. Io non so cosa sono venuto a fare ma nel silenzio mi sembra di riprendere un po’ di energie. Difficilmente si lamenta, ha le energie di due, tre, quattro persone insieme e a volte la invidio, osservandola, perché non sembra poterle esaurire mai.

In camera ho un mappamondo e un quadro pieno di foto. Una volta prima di trasformarsi da farfalla in bruco mi aveva chiesto di girarlo e poi fermarlo in un punto a caso. Lì ci saremmo dovuti un giorno sposare.

L’avevo fermato in mezzo al mare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

che bella la strada che porta verso casa all'alba, più suggestiva del solito:)mi sa che quella strada l'ho percorsa pure io.

Anonimo ha detto...

Beato te...

Anonimo ha detto...

...sono contenta del tuo senso di pace e felicità! Un bacio