martedì 4 novembre 2008

Good by amore



Un giorno tornando a casa le avevo fatto trovare il vuoto. L’avevo rapinata dei tutte le mie cose ed ero andato via stufo di discutere e di ascoltare le solite scuse sull’amore elemosinato. Avevo lasciato sul letto sfatto una mia foto sorridente su cui avevo disegnato una vignetta in nero

- Non è che non ti amo più – mi diceva a volte lei – però, però, però – sempre con sti cazzo di però

C’erano delle priorità nella sua vita e nella nostra vita di coppia, lei era la priorità, lei era il centro del mondo, lei era la base, lei era l’altezza, l’ipotenusa, il raggio e il diametro di tutto.

Avevo lasciato il vuoto ed ero partito. Alcuni giorni prima avevo contattato un’amica francese e un amico londinese e chiesto alloggio a pagamento per un breve periodo in cui avrei anche cercato un lavoro part-time che mi consentisse di studiare. Non avevo deciso ancora da chi sarei andato. Non avevo cambiato numero ma non avevo nessuna intenzione di risponderle. Aveva avuto la sua occasione e non l’aveva saputa sfruttare. Con le promesse i bambini africani ci muoiono di fame se poi nessuno tende la mano con un pezzo di pane caldo.

Dentro la vignetta le avevo scritto Se hai qualcosa da dire la foto ti ascolterà in religioso silenzio e basta, nessuna polemica, solo una frase stupida che mi era venuto da scrivere sul momento. Mi dispiaceva un po’ per quello che avrebbe dovuto patir la foto ma l’avevo comunque dovuta sacrificare.

Ero partito e mi veniva da ridere a pensarci.

Mi aveva chiamato tre volte e non le avevo mai risposto. Volevo tenesse strette nella sua testa le immagini di qualche sorriso, di qualche serata speciale, di qualche abbraccio piuttosto che le risuonasse in testa un ultima pesantissima sfuriata telefonica. Allora non le avrei mai più risposto.

Io alla fine non ci avevo più pensato. Avevo conosciuto una ragazza a cui non dovevo chiedere niente. Le veniva spontaneo abbracciarmi, ridere, preoccuparsi per me, fare l’amore senza chiedermi l’ora di inizio e quella della fine, senza vivere affogata da problemi immaginari, le veniva spontaneo chiedermi aiuto, vivere il presente e immaginare il futuro. Non aveva paura di far la doccia perchè altrimenti si bagnava i capelli, appoggiava il culo sul marciapiede senza aver paura di sporcarsi, a volte fumava qualche canna altre no a seconda della serata. Avevo trovato una ragazza cosciente che la vita è una linea delimitata da due punti da riempire a più non posso. Certe persone pensavano fosse infinita la vita, per cui rimandavano continuamente, poi morivano e in punto di morte guardando quello che lasciavano sulla terra si domandavano – Ma che cazzo ho fatto? – questo si domandavano, poi morivano con il cuore pieno di sentimenti ed emozioni mai provate, mai donate, mai vissute.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

...questo mi sembra più reale degli altri post...mi chiedo se lo farai veramente..
e lei?..

Anonimo ha detto...

vieni a convivere con me amore mio...che non ti chiedo mai l'orario

Gandhi ha detto...

L so Giovà lo so, basta che ti lavo i piatti e tu non mi chiedi niente. Gira Giovà

Anonimo ha detto...

anche tu a me!

Anonimo ha detto...

carissimo se mi vieni a trovare ti faccio dimentcare tutto e ti presento un'amica...