domenica 1 febbraio 2009

Lo scrittore



Lo scrittore con mano socchiusa, facendo leva sul dito medio affoga la stanza in una melodia allegra e leggera, volta la testa e raggiunge la sedia e ci si poggia sopra, accende una sigaretta e guarda il vuoto fingendosi per un attimo orgoglioso di se stesso. Lo scrittore abbassa le tapparelle per dipingere sulla carta i paesaggi della sua testa, lui che è altrove da quando muri bianchi e giallastri assorbono i suoni del pianoforte di Allevi. Lo scrittore ricorda nel dettaglio il sopracciglio sinistro della ragazza bionda davanti a lui prima disteso poi inarcato, e ci immagina dentro malizia e malinconia neanche fosse Freud, lui che dipinge con le parole ciò che immagina, ciò che è vero ma nella sua testa, ciò che è il mondo che vuole presentare a se stesso e ai suoi lettori. Lo scrittore si rivolge alla ragazza solo per coglierne i gesti e le impressioni e ad ogni gesto costruisce una storia, e ad ogni storia ci mescola la sua, e maniacalmente la osserva gelida bambola scaldata dall’anima dello scrittore. La ragazza, bionda e armoniosa nei lineamenti, agita i capelli manco fosse francese e si chiamasse L’oreal, poggia la mano sul tavolo e batte il dito mignolo nervosamente, con una battuta allevia l’imbarazzo poi chiede da bere controlla la borsetta e guarda lo scrittore e si chiede – Ma che cazzo vuole – lui che la vuole dipingere nella sua tela di parole, - Ma che cazzo vuole – lui che né studia i tratti e la profondità degli occhi – Ma che cazzo vuole – si chiede mentre lo scrittore affonda lo sguardo nella crepa profonda della scrivania in cui ha immaginato tutto questo nel tempo di una canzone ormai finita, ora che il muro è soltanto un muro e la ragazza bionda è svanita dai suoi pensieri e il mondo è un altro mondo, fino alla prossima canzone almeno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bentornato scrittore!
:-)