venerdì 17 luglio 2009

Che poi se non ci avessero lasciato..





Che poi è quasi mezzanotte, quando arriviamo è quasi mezzanotte e la cameriera gentilmente ci dice – Oh però ordinate subito che in cucina stavano già bestemmiando quando vi hanno visti arrivare – e allora quando ci porta quei maledetti spaghetti calorici penso che tra le cozze e le arselle il cuoco un ricordino me lo abbia lasciato, nel sughetto forse, un ricordino sicuramente me lo avrà lasciato lui e il suo poco entusiasmo di vederci arrivare a mezzanotte.

Lauren Hill ci canta Bob Marley e mi sembra bellissima, lì a ridosso della spiaggia, proiettata vicino al mare con quella voce, con quegli occhi, con quella canzone.

Che poi lui mi dice che anche se ha diciassette anni lei, quella che seduta guarda la gente che danza e che canta e il musicista e i suoi balli sardo-caraibici e le coppie che dopo trent’anni di matrimonio si guardano fisse negli occhi mentre ballano, lui mi dice che anche se ha diciassette anni glielo deve far capire che quando cresce, quando compie diciannove anni deve essere sua, deve avere occhi solo per lui, anche se ancora ne ignora l’esistenza, non lo sa chi è, non so neanche se lo vuole sapere.

Lauren Hill con questo sguardo malizioso che mi guarda dal proiettore mentre mi canta Bob Marley e quasi mi fa impazzire, quasi. Resisto ancora.

Che poi alle quattro e mezza, in questo chiosco, quando tutti stanno andando via arriva Mango che dice che aveva caldo a casa allora si è vestito ed è uscito, arriva e con lui altra roba da bere che io non riesco a svuotare un bicchiere che me ne mettono un altro e poi la pasta, le patatine, il fritto misto e io non lo capisco bene qual è la dieta che dico a tutti che sto facendo. Che base ha la mia dieta io mica lo capisco.

Io in campeggio, mi dice uno, non lo capisco questa tedesche bellissime com’è che i genitori alle otto del mattino le fanno venire da me a fare colazione in perizoma, che poi le guardo io, le guardo e mi sento in imbarazzo perché lo so che sono dieci anni più grande di loro o comunque loro dieci anni più piccole di me. Che poi quando crescono le tedesche, quando crescono, tra qualche anno, dopo i ventitré anni iniziano a sformarsi, a cambiare come se fossero di Pongo.

Che poi alle cinque e mezza quando ci lasciano il chiosco e se ne vanno e ci dicono di restare pure, che non possiamo ordinare ma possiamo stare e sentiamo solo il mare e nient’altro e mi raccontano lui e Mango delle storie di Alti Ufficiali e Generali che andavano a rubare Cervi di notte al ristorante io penso, per un attimo penso che se non ci avessero lasciato qui le nostre donne, se non fossero andate via e ci avessero lasciati soli, mai avremmo potuto assaporare il gusto forte in bocca della libertà.

Che poi penso che quella che è passata al lavoro, quella tipa che guardava, che zoccoleggiava mentre il ragazzo le dava le spalle per comprare un pacchetto di Marlboro Rosse pacchetto duro, quella tipa che zoccoleggiava e che mi guardava come per dirmi - Tu lo sai no, già lo sai che io sotto questa maglietta, che una volta me lo avevi pure detto, lo sai no che sono fatta in un modo che ti piacerebbe e una volta mi avevi fermato in mezzo alla strada per dirmelo - e me lo diceva in silenzio, con lo sguardo, con il ragazzo di spalle e mi aveva fatto pensare a una cosa e allora avevo sentito forte in bocca il gusto della libertà.

Che poi cosa zoccoleggi con lui a mezzo metro non ho capito

Vomito prima di tornare a casa, vomito in pineta. Mio padre mi chiede come mai mi sono alzato così presto, vado a dormire.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Ancora due settimane :-(
Ma mi aspetti?

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)