mercoledì 2 gennaio 2008

2008


In un battito di ciglia si era soliti pensare potesse cambiare il mondo. Poi si riaprivano gli occhi e ci si rendeva conto che nulla si era mosso. Avendo rinunciato momentaneamente al pensiero di un anno sopra tutti gli anni, avevo pensato di coltivare quello nuovo cercando di fare tesoro degli errori precedenti, cosicchè, anno dopo anno, sarei riuscito forse a farne qualcuno meno. In realtà mi era parso di capire di errori nella vita ne esistessero due tipi, i secondi dei quali erano quelli irrecuperabili, ed era quelli che bisognava stare attenti a non commettere. Gli altri erano tutti parte integrante della giostra che girava veloce come il mondo. Per quest'anno avevo ricevuto la mia parte infinita di agendine di ogni misura. La prima volta che ne avevo ricevuto una l'avrei voluta utilizzare per segnarci orgoglioso le mie conquiste ma nonostante fosse bella spaziosa non nè avevo, per ovvi motivi, potuta registrare nemmeno una. Le donne mi consideravano un optional non indispensabile o al massimo non mi consideravano proprio, così l'agendina era rimasta uno spreco di carta inutillizzata. Le altre volte avevo sempre iniziato a catalogare bene gli altri aspetti della mia vita. I soldi spesi mi faceva sentire in colpa rileggerli, le volte che facevo l'amore invece avrebbero dovuto far sentire in colpa le mie compagne e amiche, in compenso l'agendina rimaneva sempre nuova. Per il resto dopo qualche mese, il primo maialetto da arrostire, veniva bruciato con l'aroma del fumo della mia agenda. Alla mezzanotte del primo dell'anno avevo rinunciato ai desideri da bacchetta magica, fosse solo per il fatto che quegli imbecilli che spingevano in mezzo ad una folla di migliaia e migliaia di persone non sarebbero comunque spariti all'improvviso. In compenso avevo segnato nella mia testa le tappe del percorso da seguire ma mi era parso di dimenticare la bussola. In bocca al 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un tempo per dar spazio ai miei monologhi mi servivo dei diari "scolastici", ma qst pratica è andata presto perduta. Così, per vari anni i miei pensieri sn rimasti confinati tra le pareti del cranio a ribollire e modificarsi nel tempo snz alcun mezzo ke potesse fissarli. Poi, cn gli anni dell'uni, sn tornata all'agenda ma stavolta solo per segnare gli orari delle lezioni, i pochi appuntamenti e le date delle partenze e dei compleanni delle persone importanti. E poi è arrivato il pc: se ho qlc di importante che voglio preservare nella sua attuale forma, lo scrivo lì e lo archivio. Poi un giorno in futuro in cui, per caso, mi capiterà tra le mani qlk vecchio file o andrò a cercare vecchi progetti e propositi per il nuovo anno in arrivo, si tratterà di capire se qualcuno dei miei sogni si sarà avverato.
Forse ho smesso di scrivere dei promemoria perché la vita mi ha insegnato che è inutile avere dei programmi, che non serve prefigurarsi il futuro: la realtà procede smp in modo diverso da come l'avevamo immaginata. E allora meglio affrontarla in modo preparato ma snz la presunzione di poterla conoscere in anticipo.
Buon anno...

Anonimo ha detto...

condivido pienamente la parte finale del commento di "dò" che aderisce in maniera perfetta a ciò che è la realtà.Detto questo,buon 2008 caro luchino,che si avveri ogni tuo desiderio,che sia un anno pieno di cose belle e di felicità.Non cambieremo mai il mondo,troppo grande,ci vorrebbe un super lavoro,ma si può realmente cambiare la nostra zona di appartenenza,quella in cui gravitiamo,Roma,Barisardo,Catania,l'intera penisola,si possono cambiare,ci vuole tempo e idee.Il primo nn dipende da noi,ma le idee ne abbiamo e tante.E allora,in bocca al lupo ciccuz:))

Anonimo ha detto...

chiamami checca