venerdì 17 aprile 2009

Ad Anna..




Quando rientro la sera alle otto, otto e mezza della sera, rientro e il cielo e le nuvole e le montagne, quasi anche le montagne sono dipinte di rosso come vuole il sole a quell’ora, prima di andare a dormire il sole, verso quell’ora, dipinge il cielo di rosso.

Sfrecciano le macchine nelle strade lunghe e strette e vuote da Arbatax a Tortolì a Teccu a Bari Sardo, sfrecciano le macchine che mi vengono incontro con i loro fari alti e nelle cabine i loro padroni sfrecciano con la musica e i pensieri e le bestemmie a volte – Abbassa quei cazzo di fari – dicono o lampeggiano o sterzano all’improvviso se passa un cane o una pecora o un gatto o un riccio, l’ultimo lento tragitto del riccio da una parte all’altra della strada voleva arrivare il riccio. A metà è arrivato, poi una quattro per quattro l’ha spiaccicato sull’asfalto come nei cartoni animati, solo che non si è più ricomposto lui, il riccio.

Dietro di noi c’è il porto e il mare è calmissimo stasera e si sente l’odore dei pescherecci e del sudore di chi ci lavora e sono dolci certi odori che arrivano e li sento bene, che il naso non mi manca, li sento e i pescatori arrivano con le loro magliette sporche e i jeans strappati e vogliono fumare e tentare la fortuna – che se vinco un milione di euro – dice – se lo vinco mi compro un altro peschereccio – dice, mica uno yacht di lusso come Briatore e Ricucci e quegli uomini ricchi di sfarzo, non ci rinunciano all’odore del pesce, al sapore del mare, al loro sudore i pescatori di certe terre – Fanculo agli yacht di quella gente – pensano – guardano la vita da dentro ad un acquario loro – penso.

Nonna ne compie ottanta a pochi chilometri, ottanta nonna e ottanta sei nonno e li trovo in casa e hanno sempre un sorriso ed una raccomandazione da dare – Stai attento con le donne – dice - attento che ti fregano – dice – che le conosco io - dice come se fosse un uomo mia nonna – e mangia ca non portrsa nudda – dice – mangia che non hai niente dice, che sei secco, devi mangiare – dice e tira fuori il pranzo alle 10.37 del mattino, antipasto e primo e contorno e frutta e dolci e se non la fermi va avanti fino a sera. Non importa quando si finisce l’importante è iniziare presto, alle 11 massimo, non importa se ho appena fatto colazione, alle 11 si mangia, sono i più vecchi a comandare, come nelle tribù, sempre loro, e mai sento vorrei doverne fare a meno, - Mai penso vorrei fare a meno di quella casa e di quelle parole e di quei baci e delle medicine inventate – L’aglio nel culo al posto delle supposte da piccolo mi metteva mia nonna. Da grande un giorno mi era tornato in mente e le avevo voluto chiedere il motivo – Per diventare grande e forte – mi aveva detto – grande e forte – come non lo ero mai diventato, ma ci credeva così tanto in quello che diceva che per un attimo mi aveva convinto..

Auguri Nonna..

3 commenti:

Unknown ha detto...

Aglio nel culo... ora si spiegano tante cose :D

-Milos-

Anonimo ha detto...

..il tuo cuore parla più di mille parole...dolcissimo...auguri alla tua nonnina...

elis@ ha detto...

Auguri!!