martedì 28 ottobre 2008

Il silenzio dell'immaginazione



Baggioni mi farà sapere qualcosa e io all’aria aperta posso liberarmi di una giacca ingombrante e scomoda che avevo comprato per farla felice, lei che teneva tanto che io andassi al matrimonio della cugina che si era sposata in un mese caldo di qualche tempo fa.


Passo a prendere Giulia. Stare a casa stasera stava diventando massacrante. Avevo cliccato sul pulsante aggiorna della mail per tutto il pomeriggio nella speranza Baggioni avesse deciso di scrivermi un’email qualsiasi. Fosse stato anche per sbaglio.

Allora chiamo Giulia e l’avviso che sto passando. Facciamo un aperitivo al Mòmart insieme e poi una passeggiata a San Lorenzo, che con tutta quella gente nessuno, li a San Lorenzo, si curerà di noi. Giulia dice che sono una sua amica, che con me riesce a dire cose che neanche alle ragazze riuscirebbe a raccontare. Io non so se questo è un complimento, ma quando me lo dice le sorrido. Non ci siamo mai baciati, solo una volta abbiamo dormito insieme, ma eravamo talmente stanchi che era come avessimo dormito da soli. Giulia mi dice che sono una sua amica e mi racconta dei suoi problemi con il sesso con Pasquale con cui l ha fatto per la prima volta qualche tempo fa.

- Quanto dovrebbe durare? Cioè intendo, è normale che lui spinga per più di un’ora senza venire e io nel frattempo riesca a pensare a tutt’altro? Ieri sera ho ripassato mentalmente le formule di tutta matematica 1 mentre lui mi diceva cose tipo che sono una porca, una maiala, che lo eccitavo. Secondo te dovrei dirglielo? Cioè dovrei dirgli che non sento un cazzo o si offenderebbe? Tu ti offenderesti? –

I prezzi del Mòmart sono eccessivi per quello che porto stasera dentro il portafoglio. Devo aver speso più di quello che pensavo e ho il dubbio che quando arriverà il conto Giulia mi vedrà impallidire, anche perché lei non porta mai soldi con se quando usciamo insieme. Sono la sua amica, per cui pago sempre io.

- Ma mi stai ascoltando? –

Mi avvicino e la bacio sulle labbra – Hai sentito qualcosa? Te lo aspettavi? Penso che dovresti iniziare anche tu a sorprenderlo invece di stare sempre a lamentarti di quello che fa. Se tu non l’aiuti non troverete mai la strada giusta per imparare ad amarvi –

Giulia mi guarda come se avessi detto qualcosa di intelligente. A volte dico delle cazzate che Moccia mi fa un baffo. Giulia ha 22 anni, da poco tempo è fidanzata con Pasquale e non ha idea di cosa sia il sesso. La ribacio – Poi risorprendilo - dico, ma non so neanche io quello che sto dicendo.

- Ho male a una gamba. Puoi andare in macchina e portarmi la giacca? Sento freddo – dico

La macchina l’ho parcheggiata duecento metri più avanti. Chiamo la cameriera e chiedo il conto.

- Te lo porto subito – mi dice, ed entra dentro.

Cè un sacco di gente al Mòmart stasera. Appoggio una borsa rimasta sola sopra il nostro tavolino e mi allontano accelerando il passo per quanto posso fino alla macchina. Se pensa sono in bagno guadagnerò qualche minuto. Non ci sono più i camerieri di una volta. Salgo in macchina e dico a Giulia di aver pagato il conto. La radio passa canzoni indecenti. La spengo e sto in silenzio fino al portone di casa sua.

Ho ancora il pedale affondato sul freno e Giulia mi bacia sulle labbra, mi prende la mano e la appoggia sul suo seno – Sorprenditi, ogni tanto – mi dice e ride come una matta. Rido divertito.

Le strade sono deserte fino a casa. Prima di andare a letto clicco quattro o cinque volta per aggiornare la mail e constatare che Baggioni, probabilmente, avrà avuto un sacco da fare in questo lungo giorno. Mi sento stanco. Farfuglio qualcosa sul blog


Poi mi metto a dormire.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma stai leggendo armony ultimamente?
Xkè mi sembri una casalinga frustata.....heheheh

elis@ ha detto...

...ehm ehm ehm, ma perchè a volte mi sembra di capire, ma poi alla fine non c'ho capito nulla?? Cmq, sorprendere è proprio quel tocco in più in un rapporto. Perchè non lo dici anche al tuo coinquilino?? Ciaooooo

Anonimo ha detto...

MA questo post era facile..

Anonimo ha detto...

io penso una cosa invece...