martedì 21 ottobre 2008

Portami via



-Mi sveglia sette, otto volte a notte – mi dice Serena tenendosi la testa con il palmo della mano aperto. – Mi sveglia e mi chiede se sono sua, se ho incontrato qualcuno che potrebbe allontanarmi da lui, se ho voglia di invecchiare con lui. Mi sveglia e già dalla terza volta mi verrebbe voglia di alzarmi e di andarmene a dormine in soggiorno. Sono sicura scopa ancora con quella mezza fallita della sua collega di lavoro. Poi torna a casa, mi poggia il suo coso moscio sul mio culo freddo, mi stringe con le mani e pretende certezze come se lui fosse stato in grado di darmele. E poi diciamoci la verità, farebbe bene a tenerseli i suoi dubbi –

- Perché non mi abbracci? – mi chiede
- Perché io con te non ho bisogno di fingere - rispondo e le sorrido
- Non t’ho chiesto di fingere di abbracciarmi, t’ho chiesto di farlo –
La giro e gioco con i suoi capelli. Poi con la mano scendo giù fino alla spalla nuda, la sposto e lei guarda il soffitto in silenzio.

Serena ha 31 anni, da 27 ha perso il padre, da 9 ne ha trovato un altro che ha chiamato fidanzato. Maurizio, il suo compagno, ha rischiato di trovarci nudi nel suo letto un paio di volte. La prima, un pò di anni fa, ha avuto la brillante idea di chiamare Serena pochi minuti prima di tornare in casa. Sono uscito fuori con ancora il preservativo infilato. Infilato male tra le altre cose. L’ho tolto in macchina e sono corso via senza alzare lo sguardo dalla strada tenendolo tra due dita per tutto il tragitto. Sono arrivato a casa che ancora non avevo deciso se i preservativi si buttano nel sacchetto dell'umido o della plastica. La seconda poche settimane fa.

- Mi piace un sacco parlare con te. Mi sai ascoltare - mi dice mentre penso di aver sentito questa cosa da qualche altra parte.

Mi infilo i pantaloni, scosto la tenda della camera con una mano e con un occhio solo guardo fuori per vedere se tutto è tranquillo . La radio suona una melodia impazzita di Allevi che mette allegria e poi tristezza e poi allegria. Il finale mette allegria, allora dormo sereno. E’ tardi. E’ mattina presto. Vorrei svegliarmi con la melodia di Allevi al contrario, vorrei iniziasse dalla fine, potrei spegnarla subito e godermi l’allegria.

Una volta un mio conquilino pedofilo mi disse - L'amore non esiste - ma detto da lui non contava niente. E chissà cosa intendeva per amore lui, fermamente convinto che un ragazzino con le Tartarughe Ninja in mano potesse essere in grado di scegliere consapevolmente cose che alcuni adulti, ancora a volte, non sono in grado di fare.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che minchia di post hai fatto??!! rimango sempre più choccato...:)

Anonimo ha detto...

Se continui di questo passo mi aspetto di leggere un post su "Tu...sei cattivo con me". All' "un po'porno" ci siamo già arrivati.

Gà, fatti vedere, ma da uno bravo però.

Gandhi ha detto...

;-)

elis@ ha detto...

...sbalorditivo.

Gandhi ha detto...

Ah bellaaaa