martedì 21 ottobre 2008

Paranoico



Sono paranoico. Da quando è morta Stefania sono paranoico, malato, esaurito, pazzo, stupido, fissato e non ne sono mai più uscito. Non le avevo mai detto che l’avevo vista baciarsi e ridere con quel suo vecchio compagno di scuola. Non gliel’avevo detto perché in quel momento mi sentivo già abbastanza male così. Poi forse gliel’avrei detto, non fosse andata via. Ero diventato completamente paranoico, lo sapevo, ma non avevo la capacità di uscirne. Controllavo tutto di nascosto, il telefono, l’agenda , i suoi spostamenti e tornavo a casa tranquillo solo quando mi rendevo conto era stata una giornata come tante per lei. Allora riuscivo a dormire, ma per dormire dovevo avere tutto sotto controllo. Dopo aver perso la fiducia su Stefania avevo perso anche quella sul resto del mondo. Controllavo tutto anche degli altri. Li mettevo alla prova. Creavo situazioni e dicevo delle cose solo per vedere come si comportavano, come reagivano o quello che dicevano. Spesso su un bigliettino scrivevo cosa avrebbero fatto le altre persone in determinate situazioni, se scrivevo il giusto dormivo poco più tranquillo. Avevo bisogno di controllare il mondo e questa cosa mi faceva comunque stare male. Come la dipendenza dalla droga, dal sesso, dal fumo, dal gioco. Hai bisogno di quella cosa pur rendendoti conto ti fa solo male, ne hai bisogno e basta, ti fa male e ne hai bisogno.

Ero diventato paranoico quando avevo scoperto Stefania con quel vecchio compagno di scuola. Ma ero peggiorato e tanto quando Stefania era andata via. Ora che potevo controllarla stavo ancora più male. Mi scoppiava il cuore a volte, mi sembrava di impazzire. Come quando si è lasciati, quella sensazione di vuoto e nausea che solo il tempo sa portare via. Fossi potuto tornare indietro glielo avrei detto subito e ne avremmo parlato e discusso e ci saremmo insultati e avremmo pianto insieme o le avrei tirato uno schiaffo da farle tremare un dente e mi avrebbe detto – Vaffanculo Luca, Vaffanculo – come mi diceva lei a volte – Vaffanculo Luca, Vaffanculo Luca, Vaffanculo – che invece non l ha detto è quella notte è andata via, senza avvisarmi che probabilmente neanche a lei l’avevano avvisata che sarebbe dovuta andare via e sono diventato paranoico da quel giorno. Neanche a me avevano avvisato. Volevo dirglielo e forse dopo ne avremmo riso un giorno guardando quella storia da lontano. Come negli aerei quando le cose sembrano piccole piccole e ti rendi conto di come agli occhi di Dio tutto dall’alto possa sembrare un gioco. Dio è sereno perché dall’alto sembra tutto un gioco.

Avevo guardato il soffitto e parlato al buio, senza vedere niente e nessuno mi aveva risposto.

Nessun commento: